Etrusca... un ponte immaginario dalle Alpi al Giappone


Sotto un bel sole primaverile di uno spensierato sabato pomeriggio, partecipo al workshop di origami e calligrafia "Ponte verso il Giappone", organizzato dall' associazione di volontariato Intercultura, che promuove scambi interculturali tra ragazzi delle scuole secondarie in molti paesi nel mondo per favorire "ponti" tra le varie culture, basati sull'incontro e il dialogo. 
Oggi è stata presentata l'esperienza dei ragazzi giapponesi in Italia e di quelli italiani in Giappone.
Oltre a qualche chiacchierata piacevole intorno al tavolo con tè e biscottini tipici giapponesi, mi impegno anche in origami e sperimento la scrittura giapponese, così elegante e complessa. 
E noto come questi ragazzi, venuti dal Paese del Sol Levante si impegnano con energia e positività  nel tradurre le nostre più varie richieste. C'è chi chiede di scrivere la parola "amore", chi "benessere" oppure brevi frasi. Ogni traduzione scelta è significativa ed ognuno ha un obiettivo che è poi comune a tutti, l'assoluta e ferma volontà di  portare a casa il proprio vessillo ad ogni costo.
In coda, in attesa del proprio turno, inizia il rito...Una gestualità consapevole, nata lontano nel tempo e trasmessa con devozione di generazione in generazione. Pennellate di inchiostro impresse dall'alto verso il basso su un piccolo foglio di carta di riso esprimono attraverso simboli grafici l'immagine o l'idea a cui più teniamo in questo momento.
Ed io richiedo la scrittura della parola: "etrusca". 
Il workshop volge al termine mentre il sole sta calando lentamente ed è ormai ora dei saluti. 
Esco quindi felice dal portone con il mio "vessillo etrusco" stretto tra le mani, mentre una piccola brezza lo fa leggermente svolazzare. 
In quel momento penso che, gli Etruschi abbiano idealmente superato le Alpi su un "ponte" immaginario fatto di amicizia e solidarietà e proseguo verso casa indecisa se stringere più forte il delicato foglio di riso o lasciarlo andare libero con il vento verso Oriente.
 






Etruscan... an imaginary bridge from the Alps to Japan
Under a beautiful spring sun on a carefree Saturday afternoon, I participate in a origami and calligraphy workshop "Bridge to Japan", organized by the voluntary association Intercultura which promotes intercultural exchanges between secondary school children from various countries in the world to promote “bridges” between the various cultures, based on encounter and dialogue.
Today the experience of the Japanese boys in Italy and of the Italian boys in Japan was presented.
In addition to some pleasant chats around the table over tea and typical Japanese biscuits, I also engage in origami and experiment with Japanese writing, which is so elegant and complex.
I notice how these guys from the Land of the Rising Sun are committed with energy and positivity to translate our most various requests into Japanese writing. Some ask to write the word "love", others "well-being" or short sentences. Each translation chosen is significant and everyone has a goal which is then common to all, the absolute and firm will to bring home one's banner at any cost.
In line, waiting for one's turn, the ritual begins... A conscious gesture, born long time ago and handed down with devotion from generation to generation. Ink brushstrokes imprinted from top to bottom on a small sheet of rice paper express the image or idea we care most about right now through graphic symbols.
I request the writing of the word: "Etruscan".
The workshop draws to a close as the sun is slowly setting and it is now time to say goodbye.
I walk out the door happy with my "Etruscan banner" held in my hands, while a slight breeze makes it flutter slightly.
I think that, in a certain sense, the Etruscans have ideally crossed the Alps on an imaginary "bridge" made of friendship and solidarity and I continue towards home undecided whether to hold the delicate rice paper sheet tighter or let it go free with the wind towards the East.
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